Storia – Gli scritti di Cassiodoro fanno risalire ai tempi del re ostrogoto Teodorico la pratica di selezionare le uve e farle appassire sulle “arele” al fine di ottenere un vino particolarmente intenso allora chiamato “acinatico”. Il nome “Recioto” deriva dal termine veneto per orecchie, cioè dall’abitudine di porre sui graticci la parte alta dei grappoli (le “rece” appunto)
Terreni – Sono colline degradanti, di prevalente natura calcarea con qualche basaltico nerastro.
Uve – Corvina (55 – 70%), Rondinella (25 – 30%) e Molinara (5 – 15%).
Colore – Rosso granato piuttosto carico.
Profumo – Etereo, intenso e raffinato ad un tempo “Bouquet” ampio e completo.
Sapore – Generoso, caldo e austero; di gran corpo ed eleganza, straordinariamente ricco di sfumature.
Invecchiamento – Dopo un prolungato riposo in botti di rovere il Recioto diventa “Amarone” (secco quindi). In seguito rivela eccezionale resistenza e offre splendide sensazioni anche dopo molti anni.
Gastronomia – Grande rosso da arrosti, l’Amarone esalta anche la selvaggina ed i formaggi stagionati.
Servizio – Va servito a temperatura ambiente e magari decantato per una migliore ossigenazione e per eliminare l’eventuale deposito. Merita un importante bicchiere di vetro/cristallo sottile con bocca tendente a chiudersi.