Storia – Le colline che muovono dall’antico castello e dall’omonima ridente cittadina, erano note sin dai tempi dei Romani per la qualità delle loro uve. Il nome Soave, che sottolinea così bene le caratteristiche del vino, pare invece trarre origine dagli “Svevi” che calarono in Italia con Alboino.
Terreni – Di origini molto varie con zone calcaree, basaltiche e alluvionali.
Uve – Garganega (70-90%) e Trebbiano di Soave nostrano (10-30%).
Colore – Giallo paglierino con sfumature verdognole.
Profumo – Intenso e giustamente vinoso, ricorda i fiori del ciliegio e del sambuco.
Sapore – Gentile, armonico, piacevolmente acidulo. Il retrogusto amarognolo ricorda la mandorla.
Invecchiamento – E’ bene consumarlo giovane, anche se talvolta i suoi pregi si apprezzano dopo 2/3 anni.
Gastronomia – Stimolante aperitivo, si sposa alla perfezione con antipasti all’italiana, risotti e minestre a sapore delicato, con pesce, crostacei e frutti di mare, nonché i piatti a base di uova.
Servizio – Si beve fresco (10-12°) evitando la lunga permanenza nel frigorifero.